Proseguono gli eventi e
le celebrazioni organizzate in onore del poeta abruzzese Gabriele
D'Annunzio, di cui l'anno prossimo ricorrerà il 150° anniversario
dalla nascita, avvenimento che la città di Pescara e la regione
Abruzzo, attendono entusiasti.
Nell'articolo che segue
verranno analizzate due manifestazioni-incontro con la poetica e la
persona di D'Annunzio, nato a Pescara nel 1863 e scomparso nel 1938 a
Gardone Riviera. A cura dell'architetto Anita Boccuccia, durante la
mattinata di sabato 13 ottobre, è stata effettuato un percorso tra
le ville e i palazzi dannunziani. L'evento, teso alla valorizzazione
del territorio e alla tutela del patrimonio architettonico e
paesaggistico di Pescara, ha riscosso notevole interesse tra gli
abitanti della provincia adriatica e non solo, tutti accorsi per
assistere ad un'ulteriore celebrazione della figura del Vate, questa
volta attraverso la rassegna degli edifici dedicatigli. In
collaborazione con la dottoressa Raffaella Cordisco, critico d'arte e
con Gabriele Odorisio, agronomo della cooperativa Val Mavone, la
Boccuccia, presidente dell'associazione regionale Ville e Palazzi
Dannunziani, ne ha illustrato la
storia ed anche la valenza architettonica, affiancata nella
descrizione anche dalla dottoressa Annarita Della Penna, direttrice
dell'Aurum e assistente personale del professor Giordano Bruno
Guerri, presidente della residenza bresciana di Gabriele D'Annunzio,
il Vittoriale Degli Italiani.
Partiti
dall'Aurum, i visitatori hanno ammirato gli edifici degli anni
'20-'30 e i giardini della pineta dannunziana. Proseguendo per via
Luisa D'Annunzio, si passa per il Villino Clerico
e Villino Lodovico Costanzo,
entrambi realizzati nel 1924, uno dall'ingegner Antonino Liberi e
l'altro dall'architetto Nicola Simeone. Il primo si compone di una
torretta cilindrica ed è sito in zona balneare, mentre il secondo,
costruito su di un piano rialzato, è caratterizzato da un'ampia
scalinata e da una fascia decorativa sul cornicione, composta di
conchiglie e colonnine pensili. Degli anni '30 è il Villino
Marino – Cipollone, sito in
piazza Le Laudi, costruito con un terrazzo semicircolare e ornato da
una fascia di piastrelle della città di Castelli, raffiguranti iris
multicolori. Villino Geniola
in viale Primo Vere, è stato realizzato nel 1927 da Guido Angelini
con arcate di forma orientale a ferro di cavallo, manifesto di uno
stile moresco, unito alle finestre a bifora e alle tralci, elementi
che caratterizzano il prospetto architettonico. Del 1923 è Villa
Pace, costituita da loggetta ad
angolo sul lato balneare e terrazzo, a cui si arriva con la scala a
chiocciola. Risalgono al 1925, invece, il Villino
Perrotti-D'Ambrosio e il Villino
Coen, particolareggiato,
quest'ultimo, da un portico a tripla arcata su colonne e da finestre
a bifora. Torretta allineata con l'edificio nel Villino
Spatocco del 1924, da cui si può
vedere una balaustra al suo apice. Si arriva all'anno 1929 con
Villino Maria Teresa,
Villino Zecca-Pistilli e
Villino La Porta, passando per
il Villino Giammaria
del 1921, caratterizzato interamente da decorazioni floreali. Si
prosegue poi fino a Villa Anna
e Villino Scolozzi,
entrambe costruzioni, queste, degli anni '30, differenziate per
composizione, essendo la prima caratterizzata da balconcino dotato di
due colonne e torretta a base quadrata, mentre il secondo da un
ingresso a doppia scala e giardino all'italiana. Tra tutte le
costruzioni, prevalentemente di stile dorico, spicca il capitello
ionico delle colonne del Villino Nicola Costanzo – De
Lucretis, realizzato
dall'ingegner Antonino Liberi nel 1928.
All'interno
della Sala Flaiano dell'Aurum, invece, l'ANVGD (Associazione
Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) ha allestito la mostra Pescara, D'Annunzio e Fiume a 90 anni dal natale di sangue,
che rimarrà aperta al pubblico fino al 31 ottobre. Nell'intento di
ricordare con tale esposizione l'impresa di Fiume, a cui il nostro
poeta prese parte durante la prima guerra mondiale, la mostra risulta
essere un mezzo celebrativo per incontrare anche la sfera storico –
sociale dell'autore. Oltre a manifesti ed affissioni ricalcanti le
gesta delle imprese inerenti al periodo tra il 1919 e 1920, sulle
pareti della sala, anche la storia delle figure chiave dei fatti a
partire da quella dello stesso poeta. Arnesi e oggetti militari,
invece, sono esposti nelle vetrine al centro, tra i vari
abbigliamenti e articoli di giornali dell'epoca.