Trasferta significativa
nella città adriatica, dove, in occasione del D’Annunzio Festival 2013, è stato
consegnato il premio Il Vittoriale al
maestro Giorgio Albertazzi, il quale ha ricordato il Vate nello spettacolo Io ho quel che ho donato, attraverso la lettura di componimenti
che ne celebrano l’opera letteraria e culturale.
Per festeggiare
Gabriele D’Annunzio nel 150° anniversario dalla nascita, il festival, diretto
dal professor Giordano Bruno Guerri, giunto alla sua quarta edizione, ha fatto
tappa nella città che ha dato i natali al poeta, presso la sede della cultura
della città, l’Aurum, fabbrica delle idee gestita dalla dottoressa Annarita
Della Penna. Il 2013 è stato un anno ricco di manifestazioni, mostre e spettacoli
finalizzati ad omaggiare D’Annunzio in occasione del suo compleanno e non
poteva mancare l’appuntamento lì dove tutto è iniziato un secolo e mezzo fa, a
Pescara, un’incontro emozionante con la letteratura e con il teatro attraverso
uno dei grandi Maestri del secondo ‘900, un attore, un regista e molto di più. Affiancato
da due attrici e dal musicista Davide Cavuti alla fisarmonica, Albertazzi, autentico
mattatore della scena, ha saputo regalare al pubblico presente un momento di
condivisione intenso che è arrivato al cuore, attraverso l’interpretazione di
alcuni dei passi dell’arte dell’autore pescarese, tra cui quelli riguardanti le
imprese di Fiume e quella che meglio definisce il rapporto con Eleonora Duse, la figlia di Iorio. Tra le altre opere
richiamate durante la magica serata, spiccano Pastori d’Abruzzo, in omaggio alla regione tra mare e monti, Notturno, Consolazione, in cui a far da sfondo è il tema del sogno, ad
indicare la necessità di vivere nella realtà parallela dei sogni una
determinata situazione intima, trovandovi conforto.
Uomo
di fascino e di intelletto che interpretando crea
– così Giordano Bruno Guerri definisce l’autore toscano conferendogli il
prestigioso cavallino blu, al fianco del Sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia.
Un passaggio importante, dunque, per la città di Pescara, ormai in continuo
fermento culturale per render giustizia a tutti quegli autori che hanno portato
il nome dell’Abruzzo in alto, tra cui, oltre a Gabriele D’Annunzio, spicca
Ennio Flaiano, omaggiato dallo stesso Albertazzi attraverso la riproposizione
di alcuni divertentissimi aforismi, ad indicare un vero e proprio tributo nei
confronti della città adriatica e dei suoi luoghi identitari. Tributo ad altre
personalità di spicco del mondo della cultura durante la messa in scena sul
palcoscenico in Piazza Michelucci, a partire dal ricordo di Vittorio Gassman e
di Franco Zeffirelli, non allontandosi mai dal clou della serata: Gabriele
D’Annunzio, definito il superuomo teorizzato da Nietzsche: Nietzsche teorizza e D’Annunzio realizza (cit. Giorgio Albertazzi),
ricordandone l’aspetto
politico - militare e le sue imprese eroiche di uomo di guerra,
purtroppo spesso offuscate dalle sole dicerie sul piacere dello stesso poeta pescarese.
Il Maestro |
Piazzale Michelucci |